Perchè l’olio EVO è una buona scelta per la tua salute?

Olio Extra Vergine di Oliva ed Olio Extra Vergine di Oliva Biologico

L’olio extra vergine è estratto tramite metodi esclusivamente meccanici e fisici. Tra tutti i tipi di olio di oliva è sicuramente il più qualitativo, per quanto riguarda le proprietà organolettiche, il sapore e l’odore e anche per i metodi di estrazione che non prevedono alcuna trasformazione chimica dovuta all’aggiunta di ulteriori sostanze o processi di raffinazione.

Oltre che a puntare sulla qualità però, dobbiamo tenere conto nella produzione olivicola e in agricoltura in generale, anche di quanto un prodotto è sostenibile.

La produzione dell’olio extra vergine pone un’attenzione sufficiente a contrastare i cambiamenti climatici che si stanno manifestando nel mondo?

Negli ultimi anni sentiamo sempre di più la necessità, soprattutto in ambito agronomico, di adottare un approccio sostenibile.

Il cambiamento climatico sta diventando una sfida sempre più grande per l’agricoltura, dal momento che le attività agricole dipendono necessariamente dai cambiamenti climatici così come le fluttuazioni metereologiche dipendono in gran parte dall’Industria Agricola.

Diviene quindi necessario contribuire alla transizione ecologica attraverso uno sviluppo sano, ecologico e locale.

È importante provare a fare di più per l’ambiente, ponendo attenzione in tutte le fasi del processo olivicolo, soprattutto nelle “cure quotidiane” delle piante di ulivo.

L’insieme delle operazioni colturali sono fondamentali per la rendita dell’ulivo, esse infatti influiscono sia sull’entrata in produzione che sulla quantità e sulla qualità del prodotto, ed infine sulla riduzione dei costi.

Tra queste vi sono le lavorazioni del terreno, l’inerbimento (tecnica adottata per il controllo delle piante infestanti del suolo), le concimazioni, le irrigazioni e i trattamenti riservati alla parte fogliare dell’ulivo.

Il biologico

Coltivare in modo biologico significa creare o rafforzare un agrosistema equilibrato.

Inizialmente si agisce nei processi di coltivazione adottando tecniche naturali, l’obiettivo finale è quello però di ridurre al minimo l’intervento da parte dell’azienda sul terreno e sulla pianta.

Operazioni pre-impianto ed impianto

Per la piantumazione di un uliveto, bisogna sfruttare al massimo la disponibilità dell’acqua e l’intensità della luce in modo da facilitare le operazioni colturali all’interno del terreno destinato alla coltivazione.

Analisi del terreno

Prima di procedere alla piantumazione, il primo step da seguire è quello dell’analisi fisico-chimica del terreno, che permetterà di capire quali sono gli interventi da attuare prima dell’impianto.

Fertilizzazione pre-impianto

È molto importante nella coltura del biologico assicurare un giusto grado di sostanza organica, inserendo nel tempo diversa materia organica con lo scopo di produrre efficacemente humus.

L’ammendante maggiormente utilizzato è il letame, che deve provenire sempre ovviamente da allevamenti che rispettano i parametri consentiti dal biologico.

Un’altra variante utilizzata nel biologico è il compost che deriva dalla trasformazione aerobica di biomasse come ad esempio la sansa dell’olio di oliva, la paglia, i residui di potatura e molti altri.

L’obiettivo è quello di ottimizzare le proprietà fisiche, chimiche e microbiologiche del terreno. Per questo motivo è molto importante l’utilizzo di materia organica con provenienza animale o vegetale.

La gestione del terreno

È importante intervenire nella maniera meno invasiva possibile nella lavorazione del terreno, senza l’utilizzo di attrezzature che non stravolgano il suolo. Così da ridurre il rischio di eventuali ferite o tagli alle radici, che potrebbero poi determinare infezioni.

Inerbimento

Inerbimento

Permette di evitare l’erosione precoce del terreno, consente l’accessibilità al campo in qualsiasi momento facilitando anche la raccolta, aumenta notevolmente l’apporto di sostanza organica al suolo, consente alle radici l’accesso ad una quantità superiore di nutrienti nella parte più superficiale del terreno.

Nell’agricoltura tradizionale prima venivano utilizzati vari tipi di diserbanti per tenere “a bada” le piante infestanti, in questo modo il terreno assorbiva sostanza nocive.

Concimazione

Concimazione

La concimazione ha l’obiettivo di reintegrare e controllare che ci sia un giusto apporto nel terreno delle seguenti sostanze:

  • Azoto
  • Fosforo
  • Potassio

Nel primo paragrafo, quello della piantumazione avevamo anticipato che nell’olivicoltura biologica vengono utilizzati come concimanti prevalentemente letame e compost, esclusivamente di origine vegetale o animale.

La concimazione è una pratica che va effettuata periodicamente, in particolare nel periodo autunnale ed invernale.

Potatura

Viene attuata nei primi anni di vita della pianta di ulivo, per potergli dare una forma prescelta, e poi viene praticata in primavera, ogni anno.

È molto importante attuare una potatura con una giusta intensità: se si interviene eccessivamente la capacità produttiva della pianta sarà ridotta, mentre se si interviene poco si potrebbe determinare l’ombreggiamento della chioma, in questo modo si rischierebbe di favorire le condizioni per un facile sviluppo di agenti infestanti.

La potatura è fondamentale quindi per ottenere una forma di ulivo tale da non dover intervenire sulla pianta con ulteriori trattamenti.

Irrigazione

L’irrigazione delle piante di ulivo è sconsigliata nei periodi autunnali ed invernali, mentre è da attuare, preferibilmente con un impianto goccia a goccia (in modo da evitare sprechi di acqua) durante i periodi estivi. Per aumentare l’umidità del terreno viene utilizzata la pratica del sovescio, che permette di intrappolare l’umidità e protegge il suolo dall’arrivo diretto dei raggi solari nei periodi più caldi.

Protezione della coltura

Nella coltivazione biologica è fondamentale garantire delle condizioni che limitino al massimo l’attacco delle piante da parte di organismi dannosi.

L’olivicoltore deve quindi capire e conoscere quali sono i parassiti presenti nella sua area di produzione, così potrà adottare il metodo migliore per ridurre i possibili danni degli organismi.

Negli ultimi anni un insetto in particolare sta attaccando il frutto dell’ulivo e sta mettendo a dura prova gli olivicoltori, stiamo parlando della mosca olearia (insetto che attacca l’oliva e la fa marcire precocemente).

Per contrastarla, molti sono i metodi, anche sperimentali, che si stanno attuando.

Un trattamento autorizzato anche nel biologico è lo Spintor-Fly (esca proteica che contrasta la mosca olearia). Permette di ridurre i tempi di applicazione, l’eccessivo consumo di acqua ed i costi di distribuzione.

Corretta manutenzione delle macchine e smaltimento delle confezioni dei prodotti usati.

È di fondamentale importanza prestare attenzione al lavaggio degli attrezzi meccanici, che deve essere effettuato in modo da non rilasciare sostanze tossiche nel terreno, raccogliendo le acque sporche e portandole in un centro di smaltimento.

Inoltre le confezioni dei farmaci agricoli, confezioni varie, materiale speciale, vanno tutti consegnati in centri specializzati.

Sembra un avvertimento banale, ma in realtà non lo è, perché non viene prestata attenzione a questi due processi e ciò determina un consistente aumento dell’inquinamento dell’ambiente da parte dell’agricoltura.

Raccolta

Le olive andrebbero raccolte nella prima fase dell’invaiatura, così da evitare eventuali danni dovuti alle avversità atmosferiche come pioggia, freddo o grandine, e per evitare che i parassiti attacchino consistentemente l’oliva.

In questo modo si evitano sprechi e la qualità del prodotto finale è più alta.

Frantoio

Fondamentale nella fase della frangitura, oltre che l’estrazione a freddo tramite metodi meccanici, è il riutilizzo degli scarti delle olive.

La sansa (residuo che deriva dalla spremitura delle olive) può essere utilizzata per la concimazione del terreno olivicolo, mentre per quanto riguarda il nocciolo, sono numerosi gli utilizzi nuovi e sperimentali che si stanno attuando.

Per esempio, si sta provando ad utilizzarli come aggregati leggeri nelle malte da costruzione.

Conservazione e Packaging

Nella produzione biologica è importante anche il materiale che viene utilizzato per la conservazione e il packaging.

Ad esempio, l’utilizzo di acciaio inox per l’imbottigliamento e la conservazione dell’olio, apporta molti benefici:

  • Preservazione delle qualità dell’olio
  • L’acciaio inox dura nel tempo, può essere riutilizzato, può essere prodotto in gran parte da materiale riciclato e si può riciclare totalmente.

Scegliere un olio extra vergine biologico, non vuol dire soltanto scegliere un prodotto di altissima qualità, significa decidere che l’ambiente merita di essere preservato, significa comprendere che ogni piccolo gesto ha un valore ed è proprio con i piccoli gesti che possiamo cambiare le cose.

Abbraccia la sostenibilità, contribuisci alla salvaguardia della natura, scegli BIO!

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